Leoni, rinoceronti e altri animali selvatici allevati in condizioni orribili per servire da preda ai cacciatori.
La "caccia in scatola" è una pratica odiosa che comporta l'allevamento in cattività di animali selvatici, di solito in condizioni orrende, al solo scopo di farli diventare bersagli di caccia in un'area recintata da cui non possono scappare. Ci sono vari testimoni oculari che raccontano di situazioni agghiaccianti come leoni drogati e presi a fucilate in piccole gabbie o rinoceronti uccisi con ripetuti colpi di pistola sparati nell'arco di un'intera giornata. Vengono usate anche armi come arco e frecce, arpioni, coltelli, mute di cani da caccia, che uccidono i grossi animali selvatici in modo lento e doloroso.
Questa pratica è nata in Sud Africa, e questa vergogna è stata denunciata nel passato da vari giornalisti inglesi e americani, tuttavia ogni volta le denunce sono state messe a tacere e la pratica si sta espandendo nel resto dell'Africa, in Asia e anche negli USA e in Canada.
Perfino organizzazioni come il WWF e IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) hanno iniziato a sostenere la caccia al trofeo come un metodo per raccogliere fondi, senza chiedersi come sia possibile che i soldi guadagnati con la caccia finiscano poi a finanziare programmi di conservazione e protezione della natura e degli animali. Secondo loro, gli animali sono "risorse" che possono essere usate, purché se ne faccia un "uso sostenibile" e non esagerato. Questo modo di considerare esseri senzienti come risorse da usare è particolarmente odioso, specie quando ammantato di "buonismo", per cui viene condannata la "caccia in scatola" ma allo stesso tempo viene approvata la "caccia sostenibile", come se questo avesse un senso e una qualche etica (Leggi qui la detestabile posizione del WWF sul tema).
In Kenya, questo tipo di caccia è stato vietato. La "Campagna Contro la Caccia in Scatola", che ha base in Sudafrica, chiede che lo stesso avvenga nel resto dell'Africa. L'organizzazione per la conservazione della natura è da loro ritenuta frammentata e incompetente, vogliono che sia smantellata e sostituita con un servizio più competente, che sia davvero dedicato alla protezione della natura e degli animali, non al loro sfruttamento.
Quello che la campagna suggerisce è di boicottare i beni e servizi sudafricani, non andare in vacanza in Sudafrica, e scrivere delle lettere di protesta alle istituzioni sudafricane.
Cosa puoi fare tu!
Milioni di animali uccisi, danni all'ambiente, pericolo per le persone.