Un'investigazione in un macello di pesci gatto mostra l'agghiacciante crudeltà dei metodi di uccisione dei pesci.
Dall'allevamento alla macellazione, i pesci, di ogni specie, sono torturati, soffocati, spellati e fatti a pezzi, il tutto mentre sono ancora vivi e coscienti, in grado di provare dolore e paura.
Questa investigazione di Mercy for Animals mostra la macellazione dei pesce-gatto in uno stabilimento del Texas, ma per ogni specie, allevata o pescata in mare, in ogni parte del mondo, la sofferenza è la stessa.
Il video risultante dall'investigazione mostra decine di pesci stipati in secchi e ceste, che annaspano alla ricerca d'ossigeno, e gli operai che li prendono uno a uno per spellarli ancora vivi e coscienti, mentre cercando di scappare dibattendosi. Si vedono pesci ancora vivi tagliati a metà, o a cui viene staccata la testa.
E' noto dalla scienza, ed evidente da queste immagini, che i pesci provano dolore, allo stesso modo di tutti gli altri animali. I pesci, sofferenti e terrorizzati, cercano di scappare dalle mani dei macellai, dalla tortura che questi infliggono loro.
Mercy for Animals ha denunciato i metodi di questo allevamento del Texas, ma la denuncia è stata archiviata in quanto questa pratica non costituiva reato di maltrattamento di animali. In effetti, non esistono leggi che proteggano i pesci dai maltrattamenti e dalla sofferenza estrema negli allevamenti e nei macelli. Negli USA, vengono uccici circa 8,4 miliardi di pesci ogni anno. L'80% di questi sono pesci-gatto come quelli del filmato.
La situazione è la stessa nel resto del mondo, Europa inclusa. Nell'Unione Europea, secondo i dati del 2010 dell'EFSA (l'authority per la sicurezza alimentare), non è obbligatorio, e raramente viene applicato, lo stordimento preventivo dei pesci prima della macellazione. Il che significa che normalmente i pesci vengono fatti a pezzi ancora coscienti. Molti pesci vengono venduti ancora vivi (l'85% delle carpe viene venduto vivo) ed è quindi il "consumatore finale" a ucciderlo come vuole.
I metodi di macellazione applicati in Europa variano da una specie all'altra e sembrano una rassegna da film dell'orrore: vengono uccisi per soffocamento semplicemente lasciandoli all'aria senza possibilità di respirare; vengono messi sul ghiaccio e dissanguati (metterli sul ghiaccio serve solo a immobilizzarli, non a stordirli, rimangono coscienti); vengono uccisi con una fiocina nel cranio (i tonni, per esempio); vengono storditi con l'elettricità o con un colpo in testa (ma il più delle volte rimangono coscienti); vengono messi in acqua e sale ad agonizzare prima di venire spellati e fatti a pezzi; vengono immersi in acqua in cui viene fatta passare la corrente elettrica; vengono immersi in una miscela di acqua e ghiaccio fino alla morte (lenta).
Porre fine a tutto questo, e, insieme, alla devastazione dell'ambiente e al collasso delle popolazioni di pesci nei mari, sta solo a noi: basta smettere di mangiare questi animali. Anziché mangiare "pesce" si possono gustare piatti molto più buoni e senza alcuna crudeltà preparati con ingredienti vegetali.
Cosa puoi fare tu!
Diventando vegan si salva la vita a tutti gli animali uccisi per l'alimentazione umana, inclusi i pesci, che spesso non vengono considerati nemmeno animali, ma prodotti.
Informa le persone sui danni agli animali e agli ecosistemi marini che mangiare "pesce" comporta.