Spazi circoscritti, nude gabbie, solitudine, alimentazione fornita a orari prestabiliti, clima inadeguato alla specie, vicinanza continua dell'uomo, tutto questo provoca agli animali sofferenza, ansia, depressione.
La vita di un animale, come quella delle persone, è fatta di contatti con propri simili, a nessun animale piace la solitudine per tutta la vita, gli animali hanno bisogno di essere liberi, di camminare senza trovare un recinto che li fermi, di trovare un compagno e magari prendersi cura di un proprio cucciolo. E soprattutto, per gli animali selvatici è importante stare in mezzo alla natura, non in una gabbia di cemento e sbarre.
La stessa sofferenza estrema la troviamo negli acquari. Qui gli animali non hanno sbarre ma una parete di vetro che li imprigiona e sono un triste spettacolo quando passano accanto al vetro avanti e indietro in continuazione.
Molti pesci in natura vivono in grandi gruppi, formati da centinaia e centinaia di individui, lo fanno per sentirsi sicuri dai predatori, fa parte del loro modo di vivere; ovviamente negli acquari non è possibile rispettare questo bisogno, la conseguenza è che questi pesci rimangono sempre nervosi e spaventati.
Spesso inoltre si usa tenere prigionieri anche animali come i delfini, perché attirano molto i bambini. Ma chi ama davvero i delfini, non può volerli prigionieri e sofferenti in una piccola piscina, può solo desiderare che siano liberi nel mare!
Tigri prigioniere in gabbie fredde e strette, elefanti incatenati. Obbligati - con botte, il pungolo, la frusta - a fare esercizi pericolosi e innaturali. Il circo uccide la dignità, la libertà, l'equilibrio mentale di animali tenuti prigionieri a vita.
Per un orso è naturale ballare? Per un elefante è naturale mantenere il proprio peso (diverse tonnellate) sulle sole zampe posteriori? Per i grandi felini è naturale saltare attraverso un cerchio infuocato? Per tutti, è naturale stare in gabbia o incatenati?
Per stravolgere completamente l'istinto di un animale, è necessario ricorrere alla violenza. Liana Orfei, in un suo libro, spiega che per insegnare alle tigri a salire sugli sgabelli, si usano la fame e le botte: "... poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci dodici pezzettini di carne, se va giù la picchiano, e allora va su".
Ma la cosa più terribile è la prigionia continua: in gabbia, o incatenati (come nel caso degli elefanti), questi animali impazziscono di tristezza, noia e disperazione. Prova a pensare cosa faresti TU se fossi costretto a vivere per sempre in gabbia! E per gli animali è ancora peggio, perché sono fatti per vivere liberi nella loro terra d'origine! Non hanno commesso alcun crimine che giustifichi la loro prigionia a vita, il loro maltrattamento e la loro umiliazione attraverso gli spettacoli.
Per fermare tutta questa sofferenza e tutte queste morti, c'è solo una cosa da
fare: non visitare zoo, acquari, delfinari e circhi, non dare soldi a chi tiene
prigionieri gli animali!
Difendere la libertà e la dignità degli animali dipende solo da noi.
Visitare questi posti non è istruttivo per i bambini, visto che l'unica cosa che lì si può imparare è ad ignorare la sofferenza degli animali e divertirsi mentre loro soffrono. Non è una bella cosa da insegnare ai bambini, né una bella cosa da fare per gli adulti.
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